[3] It justifies the political violence of the Blackshirt paramilitaries of the National Fascist Party (PNF — Partito Nazionale Fascista), in the revolutionary realisation of Italian Fascism as the authoritarian and totalitarian rėgime of Prime Minister Benito Mussolini, who ruled Italy as Il Duce ("The Leader"), from 1922 to 1943.
[10] Il Fascismo è un movimento recente ed antico dello spirito italiano, intimamente connesso alla storia della Nazione italiana, ma non privo di significato e interesse per tutte le altre.
Le sue origini prossime risalgono al 1919, quando intorno a Benito Mussolini si raccolse un manipolo di uomini reduci dalle trincee e risoluti a combattere energicamente la politica demosocialista allora imperante.
Lo Stato che è liberale perché si ritiene estraneo alla coscienza del libero cittadino, quasi meccanico sistema di fronte all'attività dei singoli.
Ma non era neanche lo Stato, la cui idea aveva potentemente operato nel periodo eroico italiano del nostro Risorgimento, quando lo Stato era sorto dall'opera di ristrette minoranze, forti della forza di una idea alla quale gl'individui si erano in diversi modi piegati e si era fondato col grande programma di fare gli italiani, dopo aver dato loro l'indipendenza e l'unità.
Contro tale Stato il Fascismo si accampò anch'esso con la forza della sua idea la quale, grazie al fascino che esercita sempre ogni idea religiosa che inviti al sacrificio, attrasse intorno a sé un numero rapidamente crescente di giovani e fu il partito dei giovani (come dopo i moti del '31 da analogo bisogno politico e morale era sorta la "Giovane Italia" di Giuseppe Mazzini).
Questo partito ebbe anche il suo inno della giovinezza che venne cantato dai fascisti con gioia di cuore esultante!
Lo squadrismo agì contro le forze disgregatrici antinazionali, la cui attività culminò nello sciopero generale del luglio 1922 e finalmente osò l'insurrezione del 28 ottobre 1922, quando colonne armate di fascisti, dopo avere occupato gli edifici pubblici delle province, marciarono su Roma.
La Marcia su Roma, nei giorni in cui fu compiuta e prima, ebbe i suoi morti, soprattutto nella Valle Padana.
Essa, come in tutti i fatti audaci di alto contenuto morale, si compì dapprima fra la meraviglia e poi l'ammirazione e infine il plauso universale.
Its immediate origins must be traced back to 1919, when a handful of veterans from the trenches [of World War I] gathered around Benito Mussolini, determined to fight energetically the then-dominant demosocialist (demosocialista [sic]) politics.
Democratic socialism was blind to all but one side (that of immediate material consequences) of the Great War from which the Italian people had emerged at the same time weary and victorious.
It represents a distinct and singular embodiment of a civilization's traditions which, far from withering as a dead memory of the past, assumes the form of a personality focussed on the end towards which it strives.
Nor was it the State that had fueled the ideals of the small minority operating during the heroic time of our Risorgimento, because those who fought for it were animated by the power of an idea to which individuals had variously submitted.
This was the State against which Fascism took on, armed with the power of its own vision which, thanks to the appeal that any religious idea inviting to sacrifice exerts, attracted a growing group of young supporters.
Squadrism's targeted the apologists for national disintegration, whose actions culminated in the general strike of July 1922, and finally dared to mount an insurrection on 28 October 1922, when armed columns of fascists first occupied public buildings in the provinces, and then marched on Rome.